Quasi un ritorno al passato questa vacanza al Mugello.
L’antica e grande casa di pietra ci accoglie nelle stanze bianche di calce, arredate con mobili funzionali di semplice fattura.
Cani festosi salutano il nostro arrivo con effusioni contenute.
Abbiamo conosciuto a Razzuolo Margherita e Andrea, i nostri ospiti. Con i loro veicoli a quattro ruote motrici ci hanno prelevato al parcheggio e condotto rapidamente al Podere Giuvigiana per la stretta ripida strada bianca.
Al podere incontriamo Duccio che ci accompagna a vedere l’orto sinergico che produce la verdura utilizzata per i pranzi, il frutteto che ha bisogno di essere potato e il bosco di pini Douglas che circonda la casa e che verrà diradato per fare spazio ad altre colture.
Ci parlano dei problemi che quotidianamente devono affrontare per rendere casa e podere economicamente autonomi e dei loro sogni di sviluppo della proprietà, in accordo al progetto iniziale. Il racconto sarà da loro continuato nei giorni seguenti e darà modo a noi di comprendere la passione di questi ragazzi per la natura e per la vita di campagna ed il loro profondo desiderio di condividere la loro esperienza con quanta più gente possibile.
Ci fanno conoscere i loro giovani ospiti-lavoratori: sono ragazzi simpatici , provenienti sia dall’Italia sia dall’estero, che li aiutano nelle diverse attività in cambio di vitto e alloggio. Dormono in tende in una piccola radura del bosco.
Ceniamo nella grande sala da pranzo annessa alla cucina. Intorno al lungo tavolo si snocciolano storie che continuano nella sera, seduti sulle panche di legno, sotto il nero cielo punteggiato di stelle.
La vita nella fattoria:
L’indomani la giornata inizia con la mungitura delle caprette: un evento normale nelle campagne, ma noi vi assistiamo come in un film!
Margherita, che è guida naturalistica, ci accompagna alla scoperta della linea ferroviaria faentina e di alcune vecchie strutture di servizio ormai dismesse. La passeggiata nei boschi dell’Appennino è piacevole di per sè, ma è resa ancora più interessante dal potersi avvicinare a edifici abbandonati in cui ancora risuonano le voci di coloro che qui vissero e lavorarono.
Il giorno successivo, grazie a Margherita e Andrea, conosciamo Andrea Gatti, presidente dell’organizzazione ONLUS Gotica Toscana. Con lui saliamo sul Monte Altuzzo, il luogo dove, durante la seconda guerra mondiale, gli Alleati riuscirono a sfondare la linea difensiva tedesca in Italia per riversarsi poi nella pianura padana. Qui volontari stanno lavorando alla ricerca e restauro di postazioni militari. Le parole del presidente ci affascinano e ci ricordano eventi tragici della nostra storia di cui tutti abbiamo sentito, ahimè, parlare. L’occasione ci fa riflettere sull’importanza della pace.
L’ultimo giorno di permanenza i nostri ospiti ci accompagnano in un luogo di frescura, il torrente Rovigo, dove si susseguono pozze di acqua con cascatelle scintillanti che fotografiamo sperimentando l’uso dei tempi lunghi.
Speriamo che le foto scattate in questi giorni possano almeno in piccola parte emozionarci come le ore vissute in questo podere che Margherita, Andrea e Duccio stanno facendo rivivere e ci offrono con simpatia e generosità.
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Ornella Massa: https://www.facebook.com/ornella.massa.372