La mia America al cinema

C’è sempre un motivo, c’è sempre un’emozione che ti fa scegliere di fare un Viaggio piuttosto che un altro… Un Viaggio non si sceglie per segnare un’altra bandierina sulla mappa del mondo, lo fai perchè è quel viaggio stesso a chiamarti a sè. Non sei tu a sceglierlo.

Io, ad esempio, ho fatto gli USA dopo aver scoperto nel mio DNA la mia essenza di Viaggiatore On the Road dopo aver visto decine di film che avevano come protagonisti non dei personaggi, ma i LUOGHI del no where americano, la grande Provincia, i deserti e i Parchi. Le storie raccontate in questo genere cinematografico sono storie fatte di viaggi e di strade, di incontri e di percorsi interiori alla scoperta di se stessi in nome di un protagonista assoluto che è il valore della LIBERTA’. Già…. La libertà…. E’ questo il motore che spinge il Viaggiatore On the Road a ricercare dentro se stesso ciò che a casa non trova, ciò che a casa non riesce ad essere. Il Viaggio diventa quindi lo strumento a nostra disposizione per incontrare noi stessi.

I film di cui ti voglio parlare in questo Articolo forse già li conosci, forse li hai già sentiti nominare o li hai visti, ma sono tutti film con i quali sono cresciuto e ho sognato di partire per un Viaggio da quelle parti. Speravo di fare almeno una volta nella vita un viaggio negli USA, e finora ci sono stato già 8 volte, di cui 2 viaggi Coast to Coast su strada, sognando la libertà, sognando i grandi spazi e il sole brillante di quelle parti di mondo… E altre 6 volte a New York.

La ricerca che ho fatto stavolta è per lasciar parlare le immagini, per darti un pò di spunti per sognare, per misurare il tuo DNA da Viaggiatore On the Road. Questo Articolo quindi non è da leggere, ma da godere, accendi le casse del tuo computer e mettiti comodo., ci metterai un pò a rivedere tutte queste scene, ma ne varrà sicuramente la pena…

Guarda gli spezzoni qui sotto e vota il tuo film preferito! Non vinci nulla e non cambierà nulla nella tua vita, ma scopriremo insieme quale è tra questi il preferito dai nostri lettori…

Thelma & Louise

Non potevo che iniziare da questo film. Nel 1991 avevo 23 anni, ancora studiavo al primo anno di scuola di Fotografia e per la prima volta iniziai a sognare l’America On the Road… Due donne normali che si trovano ad essere braccate dalla polizia in seguito ad eventi normali che hanno avuto delle conseguenze esagerate nella loro vita. Un finale degno di un GRANDISSIMO FILM che ha lasciato il segno nella Storia del Cinema. Libertà dagli uomini, libertà dalle leggi, un viaggio fino alla libertà di scegliere se vivere o morire. Nota: il film contiene uno dei primi Selfie della storia, realizzato con una Polaroid che a quei tempi era di gran moda…. Anche questo un segno iniziatico per la mia carriera di Fotografo che era allora ancora in formazione…. Alcune scene assolutamente esaltanti di vita On the Road, una di queste te la ripropongo qui sotto…

Rain Man

Anche questo film ha avuto per me una sorta di rito di iniziazione al cinema su strada, al viaggio in quanto tale. La storia la ricorderete tutti, due fratelli (di cui uno autistico geniale) si incontrano dopo la morte del padre, e devono attraversare l’America in auto perchè l’autistico aveva il terore di volare in aereo e costringe il fratello a guidare. I due naturalmente vivono nel viaggio una serie di incontri e di esperienze che hanno molto più valore del viaggio stesso. Tom Cruise scopre grazie a Dustin Hoffman i valori della famiglia e il piacere di viaggiare lentamente. Io da questo film ho imparato più di Tom Cruise su ciò che erano i temi del film! Anno 1988, ancora prima di Thelma & Louise, ma fu per me solo un inizio, non una svolta nella mia vita.

U Turn

1997, era già passato qualche anno…. Ancora guardavo i film e sognavo, i tempi per partire ancora non erano maturi per me…. In pochi conoscono questo film di Oliver Stone con Jennifer Lopez e Nick Nolte. Film molto divertente e, altrettanto, decisamente “fastidioso” per la storia che riguardava una specie di povero gangster (Sean Penn) piuttosto sfortunato che vede la sua vita bruciarsi con una serie di sventure che gli capitano in poche ore e che lo porteranno a fuggire da quelli della sua banda. La cosa bella di questo film è che è girato in Arizona, nelle zone che vedremo durante il nostro Viaggio Fotografico Deep South ad agosto 2015. Qui sotto Vi propongo il trailer oppure la versione integrale del film. Se avete un pò di tempo guardatelo, ne vale la pena…

Vai al film: http://it.wikipedia.org/wiki/U_Turn_-_Inversione_di_marcia

 Guarda qui sotto la versione integrale e SE VUOI PARTIRE CON NOI CLICCA SU QUESTO LINK.

Pulp Fiction

E chi se lo sarebbe immaginato nel 1994 che dopo aver visto questo film di Quentin Tarantino sarei diventato un suo fan? Così è stato. Questo NON è un film esattamente On the Road come gli altri, qui voglio condividere alcune scene che si svolgono nelle strade della California e che danno una visione decisamente personale degli Stati Uniti fino ad arrivare alla notissima scena di Mister Wolf che “risolve problemi”.

Iniziamo con la scena della declamazione dei versetti del Libro di Ezechiele fatta durante una vera esecuzione.

Passiamo poi ad un “incidente” che darà luogo alla scena poi di Mister Wolf

Trovo esilaranti i dialoghi surreali di questa scena sul chopper e la colazione della ragazza dopo che Bruce Willis aveva appena ucciso un uomo e stava fuggendo dalla città.

E questo è il finale di Mister Wolf che non poteva mancare nella mia carrellata di Pulp Fiction.

Harry, Ti presento Sally

Anno 1989, a Roma questo film arrivò nelle sale a febbraio 1990 e lo vidi mentre ero militare in Marina, naturalmente andai da solo a vederlo perchè all’epoca i film che si vedevano con i Commilitoni erano di tutt’altro genere e, per così dire, riservati solo ai Militari….. Scelsi bene. Questo film mi cambiò la vita. Uno dei film più divertenti che abbia mai visto. Qui torniamo a parlare dell’America On the Road: i due ragazzi si incontrano a Chicago per condividere un viaggio in auto fino a New York. 18 ore di guida da fare con uno sconosciuto che si rivelerà per loro essere l’inizio di un lungo percorso che va ben oltre la destinazione raggiunta.

Iniziamo con la prima scena del film, è l’incipit da cui parte tutto. Siamo in auto, proprio all’uscita da Chicago, all’inizio del loro viaggio, inizia l’America on the Road. Iniziano i dialoghi tra i due definendo i ruoli di viaggio e nella vita…

Il Viaggio in auto dà modo di parlare, di conoscere l’altro e se stesso. Vedendo scene come questa che segue ho iniziato fortemente a desiderare di andare in America. Cosa non avrei fatto all’epoca per partire apposta dall’Italia, andare a mangiare in un ristorantino come questo. Poi, per fortuna ci sono stato tante volte e ci torneremo anche ad agosto con il nostro Viaggio Fotografico nel Deep South.

Little Miss Sunshine

Purtroppo non sono riuscito a trovare scene in italiano delle parti di questo film girate On the Road. Accontentatevi di questo stralcio di America vera e Sociale. Il film racconta la storia di una famiglia in viaggio verso il sud degli Stati Uniti per portare una bambina ad un concorso di bellezza che, viste le sue caratteristiche, difficilmente riuscirà a vincere. Uno spaccato di vita familiare il cui racconto si snoda lungo le strade assolate che portano dal New Mexico alla California.

Easy Rider

Questo film l’ho visto solo di recente, dopo essere già andato negli USA diverse volte, è la quintessenza del viaggio On the Road americano, è il film simbolo degli Anni ’70, dei bikers e delle loro roboanti Harley Davidson che sfrecciano lungo le strade nei deserti del West americano in totale libertà. Vedendo questo film ti verrà la voglia di attraversare l’America su due ruote…

Svalvolati on the Road

Una sorta di parodia di Easy Rider, rivisto in chiave comica 30 anni dopo. Un film gustoso da vedere che ha scene divertentissime di questi motociclisti piuttosto inesperti. L’altro lato dell’America borghese e irrealizzata in cerca di emozioni forti senza essere preparati alla sfida che li aspetta rendendosi anche goffi e correndo qualche rischio. Anche in questo caso, scopriamo la voglia di viaggiare in libertà, concetto a quanto pare di largo interesse nel cinema americano…

 

Into the Wild

Il Viaggio portato alle estreme conseguenze nella più selvaggia natura americana. Film straordinario con meravigliose ambientazioni nei Parchi americani. Una storia vera, straordinaria e incredibile di un Viaggio in Solitaria vissuta da un ragazzo che sceglie il Viaggio come stile di vita e non come vacanza. Per gli amanti dell’avventura, per chi vuole stare a contatto con la perfezione e l’infinito.

Scappo dalla città (la vita, l’amore, le vacche)

Altro Viaggio lontano dalle strade ma nell’America di Indiani e Cow Boys, nel Deep South degli USA: quattro amici quarantenni si trovano a fare il punto della loro vita durante una vacanza a cavallo in cui devono accompagnare una mandria di vacche attraverso le grandi praterie. Film bellissimo fatto di dialoghi intensi come questo che ti suggerisco di vedere.

 

Crossroads (Mississippi Adventure)

La musica è la protagonista di questo film che racconta il Viaggio di una giovanissima promessa del Blues che sceglie di seguire il suo mentore in viaggio, un musicista molto più anziano di lui che sarà per il ragazzo un Maestro di vita più che un maestro di musica. Il titolo Crossroads è riferito all’incrocio tra le Highway 61 e 49 in cui nasce la cittadina di Clarksdale famosa per il più importante Festival Blues del mondo. Vivere quei posti è entrare nel mito americano.

 

Paura e delirio a Las Vegas

Di nuovo sulla strada, di nuovo a raccontare una storia fatta al volante, la storia di due pazzi cocainomani che assumono impressionanti mix di ogni tipo di sostanze psicotrope durante il loro soggiorno a Las Vegas. Storia surreale legata alle strade americane. Un film relativamente poco noto, da scoprire e apprezzare in questo breve trailer.

 

USA ON THE ROAD

“Qui dove regna il silenzio , dove il vento arriva annunciato dal fruscio delle foglie , dove i condor dispiegano le ali lanciandosi nel loro volo…

Solo qui la mia anima vagabonda potrebbe restare, per contemplare ogni giorno questa immensità”

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Potrei chiudere qui il racconto del mio viaggio in USA perché queste poche mie  righe  raccontano tutto l’incanto di questa seconda meravigliosa esperienza alla scoperta del continente e di un pezzo di storia americana.

Andare  nel cuore dell’America vera, in un viaggio “on the road” é come entrare in un mondo irreale, dove i confini tra il sogno e la realtà sono indefiniti, dove tutto cospira contro l’affannata ricerca di una linea di demarcazione che é difficile trovare, perché in questo posto sogno e realtà si mescolano in un tutt’uno dando vita ad emozioni indescrivibili a parole.

Monument Valley framed low resCosa si prova andando alla ricerca dei grandi Parchi Nazionali del Colorado, Arizona , Utah, nella “Four Corners Region” fino ad arrivare nel New Mexico a Santa Fe , alla scoperta delle riserve dei Nativi Americani  dislocate in questa zona degli  States per soddisfare il desiderio di entrare nel mito e con esso diventare parte di quel mito stesso e sentirsi albero, roccia, cielo…insomma, un tutt’uno con l’Universo?

E che dire dell’incontro con  gli “Harley drivers” che ora come allora percorrono le strade , bandane ed capelli al vento, dritti ed orgogliosi sulla sella nella loro interminabile , inesauribile  “easy ride” ?

DurangoQui le emozioni sono tante: ben delineate eppure indistinte, perché arrivano a raffica. Inaspettatamente. É sufficiente guidare…Basta guardare dal finestrino della tua macchina e, complice la musica country, non fai nemmeno in tempo ad osservare, perché  il panorama cambia costantemente e ti avvolge, ti avviluppa, ti sorprende, ti ammalia, ti strega…

Ho attraversato le strade più deserte, contornate da monoliti multiformi e incantati, strade costeggiate da interminabili filari di pali della luce, quelli che si vedono nei film e che adesso sono lì, davanti a te e non ci credi, non ce la fai a credere che quella é la realtà e non un film, perchè tutto si confonde in un mix di desiderio ed appagamento. Ho visto i tramonti più intensi,  di quelli che quando ci ripensi ti batte forte il cuore, come per me in questo momento al solo ricordo, ed hai un nodo in gola sopraffatta dalla nostalgia.Ho visto la terra rossa dell’Arizona scivolare sotto le ruote del nostro SUV, dopo aver volteggiato per noi in una meravigliosa danza d’amore, in un turbinio di forme e colori, avanti ai nostri occhi sconvolti da tanta semplice bellezza; occhi desiderosi di posarsi ovunque e di assaporare tutto l’inverosimile che quei posti possano mostrare.

Foto © Daniela Cifarelli Photographer
Foto © Daniela Cifarelli Photographer

Ci siamo regalati , io e mio marito, compagno di vita e di viaggi, emozioni intense ed abbiamo invidiato il volo dei Condor che si tuffano nelle infinità del Grand Canyon e che con i loro volteggi sono i guardiani della silenziosa immensità che ti avvolge, ti prende, ti inebria e ti fa quasi delirare perché vorresti tuffarti anche tu, con loro, tra le rupi scoscese , laggiù , verso il Colorado che puoi solo vedere da lontano così sorprendentemente verde smeraldo, scorrere maestoso con incedere quasi regale.

E poi, nel viaggio di ritorno verso Los Angeles ci siamo immersi nella storia, quella della “Mother Road” la mitica Route 66 * che, ancora abbigliata in perfetto stile ’50-60 ( e pure ’70, ogni tanto) ci ha fatto divertire e sbarrare gli occhi come bambini difronte alla più bella delle vetrine, perché c’è solo un vetro che ti separa dagli oggetti tanto desiderati ed amati e che sai che, oltrepassando quella barriera, quelle cose saranno tue, anche solo per un momento, anche solo per uno sguardo, perché te li porterai dentro, con te, in quel bagaglio che ti trascini dietro, come una chiocciola e che é la tua memoria.

Foto © Daniela Cifarelli Photographer
Foto © Daniela Cifarelli Photographer

Si, perché queste sono state emozioni profonde, strabilianti, che ci hanno segnato, ci hanno stregato, perché sentire un vecchio menestrello che con la sua chitarra ti racconta storie nella fragile lunghezza  di una ballata e ti culla nella sua melodia che ti riporta indietro nel tempo e nel nirvana dei tuoi ricordi più appassionati non ha prezzo, ed allora tu inforchi gli occhiali affinché nessuno veda le tue lacrime di pura felicitá scorrere sul viso, perché l’impatto con quel pezzetto di vita é stato così forte e così acuto, che  non lo puoi condividere con nessuno.

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Durango train*Le città di Kingston, Seligman, Williams, in Arizona,si possono visitare  percorrendo l’ultima sezione  dell’Interstate 40 che scorre parallela con la Route 66 e che si snoda tra le stesse città , ad ovest di Flagstaff, venendo dall’Arizona verso la California.

Una menzione particolare meritano Peaches Spring e Durango.

La prima bisogna andarsela a cercare. Si trova in Arizona ma il percorso é semplicissimo. Noi siamo partiti dal villaggio di Tusayan, uno dei villaggi per accedere al Grand Canyon South Rim  che é raggiungibile transitando sulla 64 che si incrocia sulla Interstate 40, prima di Williams. Da Tusayan si va verso Peaches Spring, percorrendo la Route 66, seguendo le indicazioni. Questa località, composta di quattro casupole e di un paio Hotel xké vicina al Grand Canyon si trova nel territorio della riserva degli Hualapai ed é una delle città che ha maggiormente pagato lo scotto del decadimento della Mother Road a seguito della costruzione della i40.

Arizona Navajo

In questo posto rimangono i resti del Trading Post building e posso dire che qui  c’è il nulla assoluto ma questo posto ha un fascino particolare, con le carcasse delle vecchie macchine arrugginite abbandonate dovunque .Oltre a ciò in questo particolare tratto della  Mother Road, parlo, nello specifico di quello tra Kingman ed Ash Fork, che rappresenta il tratto più bello della Road 66, c’è qualcosa di peculiare e caratteristico che appartiene alla storia americana. Attraversandola, troverete dei curiosi segnali stradali consecutivi prevalentemente di colore rosso , di forma rettangolare ad “altezza di macchina”. È una serie di cartelli posti a circa 100 metri l’uno dall’altro e che, se letti consecutivamente, formano un breve verso in rima ma che hanno la funzione di attirare l’attenzione del guidatore che, x leggerli, deve necessariamente diminuire l’andatura. in effetti la finalità della presenza di questi segnali é proprio questa.Come si sa, in America si guida piano: ora come allora gli “Highway Patrols” sono sempre in agguato!Questi segnali ricalcano una tecnica pubblicitaria utilizzata da una vecchia marca di schiuma da barba degli anni ’50 :Burma-Shave.

New Mexico

Durango si trova in Colorado, nella regione dei “Four Corners”. Se volete assaporare l’atmosfera vecchio west, se volete entrare nella storia ( ed io ve lo consiglio) se volete rimanere a bocca aperta e rivivere le emozioni che vi riportano alla vostra infanzia quando guardavate i film western o leggevate Tex Will, questo é il posto che fa per voi. Imperdibile.

La “Four Corners Region” é la regione ovest degli USA situata nei pressi del punto in cui le frontiere dell’Arizona, del Colorado, del Nuovo Messico e dello Utah si incontrano. Le parti situate in Arizona, Nuovo Messico e Utah, fanno parte della riserva Navajo, mentre quella del Colorado, é nella riserva Ute.

In essa, si trovano i Parchi Nazionali più particolari e più decantati degli Stati Uniti: la Monument Valley, il Grand Canyon (Arizona),la Foresta Pietrificata (Interstate 40- Arizona)’il Canyon de Chelly, l’Antelope Canyon ( Highway 98-Page-Arizona)

Foto © Daniela Cifarelli Photographer
Foto © Daniela Cifarelli Photographer

 

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