Raccontare un viaggio con delle immagini: una bella scommessa per un fotoamatore dilettante come me. Ma ci provo perché il viaggio in Vietnam dell’ottobre scorso ha avuto delle particolarità.
La meta era, sulla carta, interessante ma non quanto alcuni paesi limitrofi del sud est asiatico che vantano insigni siti archeologici.
E’ un paesedi antichissime tradizioni ma devastato da guerre che hanno influenzato profondamente il suo sviluppo.
Ci sono grandi e caotiche città con moderni grattacieli che però assomigliano incredibilmente ad altre città di recente sviluppo.
Nonostante tutto ciò, la nostra visita, seppur limitata nel tempo, dodici giorni, ci ha permesso di avvicinarci al cuore profondo del paese e di sentirne il respiro.
Ho avuto conferma delle mie sensazioni leggendo i racconti di Nguyên Huy Thiêp nella raccolta “Vietnam Soul”. Ambientati nei villaggi di montagna lontano dai grandi centri cittadini narrano della lotta quotidiana della gente per vivere, della fatica di affrontare le malattie e il dolore , di soddisfare i normali bisogni.
Storie di piccole comunità si alternano a figure solitarie ma sempre dalla narrazione traspare grande forza e senso di solidarietà.
Nelle mie foto ho privilegiato scatti a uomini e donne in ambiente di lavoro, un’umanità attiva, giovane di età che sprigiona energia vitale e affronta con coraggio le difficoltà della vita. Senza tralasciare anche un momento dedicato al sentimento religioso.
Ornella Massa intervistata durante il nostro Viaggio Fotografico in Vietnam
Il Mugello: ritorno al passato
Quasi un ritorno al passato questa vacanza al Mugello.
L’antica e grande casa di pietra ci accoglie nelle stanze bianche di calce, arredate con mobili funzionali di semplice fattura.
Cani festosi salutano il nostro arrivo con effusioni contenute.
Abbiamo conosciuto a Razzuolo Margherita e Andrea, i nostri ospiti.Con i loro veicoli a quattro ruote motrici ci hanno prelevato al parcheggio e condotto rapidamente al Podere Giuvigiana per la stretta ripida strada bianca.
Al podere incontriamo Duccio che ci accompagna a vedere l’orto sinergico che produce la verdura utilizzata per i pranzi, il frutteto che ha bisogno di essere potato e il bosco di pini Douglas che circonda la casa e che verrà diradato per fare spazio ad altre colture.
Ci parlano dei problemi che quotidianamente devono affrontare per rendere casa e podere economicamente autonomi e dei loro sogni di sviluppo della proprietà, in accordo al progetto iniziale.Il racconto sarà da loro continuato nei giorni seguenti e darà modo a noi di comprendere la passione di questi ragazzi per la natura e per la vita di campagna ed il loro profondo desiderio di condividere la loro esperienza con quanta più gente possibile.
Ci fanno conoscere i loro giovani ospiti-lavoratori: sono ragazzi simpatici , provenienti sia dall’Italia sia dall’estero, che li aiutano nelle diverse attività in cambio di vitto e alloggio. Dormono in tende in una piccola radura del bosco.
Ceniamo nella grande sala da pranzo annessa alla cucina. Intorno al lungo tavolo si snocciolano storie che continuano nella sera, seduti sulle panche di legno, sotto il nero cielo punteggiato di stelle.
La vita nella fattoria:
L’indomani la giornata inizia con la mungitura delle caprette:un evento normale nelle campagne, ma noi vi assistiamo come in un film!
Margherita, che è guida naturalistica, ci accompagna alla scoperta della linea ferroviaria faentina e di alcune vecchie strutture di servizio ormai dismesse. La passeggiata nei boschi dell’Appennino è piacevole di per sè, ma è resa ancora più interessante dal potersi avvicinare a edifici abbandonati in cui ancora risuonano le voci di coloro che qui vissero e lavorarono.
Il giorno successivo, grazie a Margherita e Andrea, conosciamo Andrea Gatti, presidente dell’organizzazione ONLUS Gotica Toscana. Con lui saliamo sul Monte Altuzzo, il luogo dove, durante la seconda guerra mondiale, gli Alleati riuscirono a sfondare la linea difensiva tedesca in Italia per riversarsi poi nella pianura padana. Qui volontari stanno lavorando alla ricerca e restauro di postazioni militari. Le parole del presidente ci affascinano e ci ricordano eventi tragici della nostra storia di cui tutti abbiamo sentito, ahimè, parlare. L’occasione ci fa riflettere sull’importanza della pace.
L’ultimo giorno di permanenza i nostri ospiti ci accompagnano in un luogo di frescura, il torrente Rovigo, dove si susseguono pozze di acquacon cascatelle scintillanti che fotografiamo sperimentando l’uso dei tempi lunghi.
Speriamo che le foto scattate in questi giorni possano almeno in piccola parte emozionarci come le ore vissute in questo podere che Margherita, Andrea e Ducciostanno facendo rivivere e ci offrono con simpatia e generosità.
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