Jumping Boys

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Sono Marjin Shulte e vi porto nel vivace porto di Stone Town, in Tanzania, un gruppo di ragazzi locali si riunisce ogni giorno per un’emozionante pratica che fa parte della loro cultura.
Questi ragazzi si tuffano in mare dal molo con incredibile abilità e precisione, impressionando sia i turisti che la gente del posto. Ai ragazzi locali di Stone Town Zanzibar piace mettere in mostra le loro abilità nel tuffo e nel salto per dimostrare la loro audacia e il loro coraggio.

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Il molo, che si trova proprio sull’oceano, è un punto di lancio ideale per mostrare, alla folla che guarda con ammirazione, le loro acrobazie!
Man mano che si diffonde la notizia degli accattivanti salti dei ragazzi locali, un numero crescente di gli spettatori curiosi sono attratti dalla scena a Stone Town, in Tanzania.

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La folla si organizza organicamente in una linea ordinata, aspettando con impazienza il loro turno per assistere allo spettacolo maestoso.
Le grida energiche dei ragazzi fungono da catalizzatore, accendendo un’energia contagiosa che si diffonde tra la folla.

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La buona competizione in Tanzania


Gli applausi diventano una forza unificante, che connette tutti in una celebrazione condivisa degli incredibili salti dei ragazzi locali.
Assistere ai ragazzi locali che saltano con grazia in mare, accompagnati da vortici di foglie o fiori, è un piacere sensoriale che lascia un ricordo indelebile negli spettatori. Esso è una testimonianza della loro creatività e del patrimonio culturale unico che fiorisce in esso Stone Town, Tanzania.
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Con occhio vigile, i responsabili della sicurezza ricordano gentilmente al pubblico di restare indietro e forniscono indicazioni su dove è sicuro posizionarsi. Sanno che mantenere uno spazio controllato è fondamentale per la corretta esecuzione dei propri salti, per la loro sicurezza e di tutti i soggetti coinvolti.

Uno spirito giocoso riempie l’atmosfera mentre i ragazzi, a turno, si cimentano in audaci salti, capriole o tuffi sempre più alti.

Tutto questo per impressionare, non solo gli spettatori ma anche i loro compagni sfidanti, stimolando un sano senso di benessere competizione e desiderio di miglioramento continuo.

Foto e parole di Marjin Shulte

Questo racconto di Marjin Shulte ha partecipato al  Travel Tales Award 2023 ed è stato pubblicato sul libro che raccoglie il meglio della terza Edizione.

Il libro è stato presentato a Milano durante la nostra Convention di Viaggio Fotografico. Clicca QUI per partecipare anche tu alla nuova edizione 2024.

La materassaia di Bukhara

Mi chiamo Narghisa sono una materassaia.

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Lavoro in questo edificio da così tanto tempo che oramai lo chiamo casa.

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Qua trascorro gran parte della mia giornata e con ago e filo cucio insieme scampoli di stoffa e scampoli di vita.

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Le fotografie sbiadite alle pareti raccontano di un tempo lontano, lavoravamo in tanti, oggi sono rimasta solo io.

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Scrivo a mano con precisione sul mio quaderno gli ultimi ordini.

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A breve il laboratorio sarà venduto, stanno costruendo grandi alberghi, stanno immaginando grandi cose e strumenti piccoli come ago e filo non ce la fanno più a tenere insieme i pezzi della storia.

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Non so cosa ci sarà qui domani e se resterà la traccia di un ricordo, quello che so è che tutto ciò che fin ora ho realizzato l’ho fatto con le mie mani.

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Foto e parole di Laura Pierangeli

“La materassaia di Bukhara” ha partecipato al  Travel Tales Award 2023. Clicca sul link per partecipare anche tu alla nuova edizione.

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