Ogni giorno accade

Ogni giorno accade

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Viaggiare. È uno stato dell’essere, oltre il movimento oggettivo del corpo.
Testimone, vestito d’invisibilità per non interferire, fotografo con l’intento di cogliere quel momento, movimento, ripetuto all’infinito eppure diverso ogni volta. La luce colpisce gli oggetti: contenuti e forme danno significato ai semplici e rituali gesti, definiti, irripetibili per senso e appartenenza: la foto insegue la trama e ne cerca la sintesi.

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Alle prime luci dell’alba giovani Dei tritano ghiaccio freddo come polvere di stelle. L’eco lontano millenni che affiora continuo alle labbra: tu conosci la mia pena, aiutami, tu che puoi tutto. Un’ombra su un muro ocra o turchese: di chi sei?

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Un sorriso fugge inconsapevole sotto il peso (della vita), e dei mattoni. Il vento che muove lievi teli, ordinando il colore di pieno e vuoto: dov’è il colore del cielo, dove il tessuto?

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O lo scambio di parole fuori un bar, uguali, negli innumerevoli idiomi dei diversi confini. Ogni giorno sulla Terra accade: la magia dell’essere qui. Guardarsi intorno, simili ed estranei: scegliere cosa prendere, cosa portare con sé, perché da quello verremo cambiati. Le immagini precipitano nell’anima e muteranno il modo di percepire, d’intendere, la relazione con l’altro. Uno specchio dell’esistenza: potresti essere tu, potrei essere io..

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Foto di Roberto Malagoli e parole di Lisanna Pinna

Per saperne di più sul “Travel Tales Award” vai su: https://traveltalesaward.com/

Premio Kapuscinski 2013

25 settembre 2013

Il 24 settembre si è conclusa, con la proclamazione dei vincitori, la seconda edizione del “Premio per il Reportage” intitolato al giornalista e scrittore polacco Ryszard Kapuściński, manifestazione che si è tenuta come anteprima della più ampia rassegna intitolata “Festival della letteratura di viaggio“, in svolgimento a Roma fino al 29 settembre.

Questo premio vive grazie all’iniziativa dell’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con la famiglia Kapuściński e con Feltrinelli Editore.

 

Alla serata hanno partecipato, tra gli altri, anche Alicja Kapuścińska, vedova dello scrittore, Jaroslaw Mikolajewski, il noto poeta e giornalista polacco, che è stato fino a pochi mesi fa direttore dell’Istituto Polacco di Roma, e Marino Sinibaldi, giornalista di Radio Rai e conduttore radiofonico, molto noto come instancabile promotore e animatore di grandi iniziative culturali, il quale ha coordinato gli interventi dei partecipanti alla serata ed ha intervistato i premiati.

La manifestazione si è svolta a Roma, in Campidoglio nella splendida sala Pietro da Cortona, alla presenza di un folto pubblico, nel quale abbiamo riconosciuto persone di grande spicco del mondo culturale italiano e polacco.

I Premiati:

Sono stati premiati, nell’ordine, il fotografo Ferdinando Scianna, lo scrittore Francesco M.Cataluccio, e il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, tutti e tre personaggi di alto profilo che non hanno bisogno di presentazioni.

Il  clima della serata è stato molto piacevole, direi soprattutto per il modo informale in cui si è svolta, un modo improntato all’amicizia e soprattutto alla rievocazione della figura di Kapuściński, del quale, oltreché i meriti di grande reporter e scrittore, nonché di poeta, come forse non molti sanno, è stata delineata la figura umana in aspetti inediti quanto interessanti.

Le prospettive più squisitamente umane e personali di lui sono state messe in risalto dagli interventi della vedova di Kapuściński e dai tre premiati, che con grande generosità hanno poco parlato del proprio lavoro e invece hanno molto parlato di lui, dei loro ricordi provenienti dalla frequentazione diretta con lo scrittore e del significato da lui avuto, quando vi è stato, come punto di riferimento pratico,e anche simbolico, di un modo di lavorare e di scrivere.

Io stesso ho avuto il piacere di conoscere personalmente lo scrittore, che ho incontrato varie volte, e sempre ne ho ammirato la figura schiva e come inconsapevole della propria grandezza, quella che invece gli è stata universalmente riconosciuta fino a consacrarlo come l’autentico scopritore del reportage giornalistico.

Renato Gabriele

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