Mare Fecunditatis, ovvero il deserto esistenziale
“Sono tornato là,
Dove non ero mai stato.
Nulla, da come non fu, è mutato.”
Giorgio Caproni
Vita e morte mi appaiono come un’unica funzione che si annulla nel proprio principiare, quasi un movimento fermo, un atto mancato nella caduta del tempo dove le forme dell’esistenza trasmutano nel silenzio, si dissolvono i contorni della vita e persistono, distratti, i residui della memoria nei lacerti della creazione umana.
Impartire bordi alle cose, soffrirne il peso per poi arrendersi alla cieca trasformazione: fremiti del nulla nella vastità dello spirito.
… Ed è in questa marea dell’anima che la morte mi par essere sempre più sorella della vita.
Foto e parole di Tina Salipante
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