World Press Photo 2015

La mostra allestita al Museo di Roma in Trastevere

World Press Photo

Il World Press Photo 2015

 

Finalmente si è ridotta la quantità di sangue e di morti esposti e vincitori delle passate Edizioni del World Press Photo!

 

Diciamolo, da appassionati di questo genere fotografico, da cultori del Reportage, da frequentatori di mostre e fedelissimi proprio di World Press Photo, possiamo dire che le ultime Edizioni di questo prestigiosissimo Premio Fotografico si erano caratterizzate per essere ogni anno delle lunghe carrellate di morti e di sangue, di esplosioni e di violenze. Fatte salve le foto sportive, per anni l’attenzione era concentrata sulla crudezza delle immagini.

 

L’Edizione 2015 invece si è contraddistinta a mio avviso per un deciso cambio di stile e di tecnica che è servito a smorzare i toni e a far vincere la bella fotografia.

WPP Darcy PadillaFoto: © Darcy Padilla

Come sappiamo la Fotografia, come qualsiasi altro linguaggio si evolve, qualcuno direbbe che segue le mode, ma io preferisco vederne l’evoluzione e il cambiamento e pensare che siano le mode a seguire i linguaggi visivi e non il contrario. Ricorderai quando negli anni ’70 a Roma si diceva “‘na piotta” per indicare 100 lire, o quando dopo il film di Carlo Verdone le parole più ricorrenti tra i giovani erano “un sacco bello” e “cioè”… Ecco…. Ora queste espressioni non hanno più alcuna rilevanza nel lessico quotidiano e da fenomeno di costume che erano all’epoca, un diciottenne di oggi non sa neanche a cosa si faccia riferimento. In fotografia è accaduta la stessa cosa. Anni fa si parlava di Analogico/Digitale per chi era a favore del vecchio o del nuovo. Ora nessuno più si pone il problema. Semplicemente sono rimaste alcune persone a volersi divertire a scattare in pellicola non più come preferenza, ma solo per piacere personale. Tutto si evolve.

Foto: © Anand VarmaFoto: © Anand Varma

GLI STRUMENTI:

 

Anche i linguaggi delle foto esposte e premiate al World Press Photo di quest’anno sono evoluti e influenzati dalla presenza di uno strumento di ripresa che fino allo scorso anno non era mai stato presente e del quale fino a 2 anni fa non si sentiva neanche parlare… Ora i costi di questi strumenti sono crollati, sono diventati oggetto di uso comune in pochi mesi e i lavori fatti con essi iniziano a diventare Fotografie d’Autore e non solo mezzi tecnici di ripresa. Si sta insomma evolvendo un vero e proprio nuovo stile fotografico assolutamente inimmaginabile e impensabile fino alla loro invenzione. Naturalmente sto parlando dei Droni!

Foto: © Tomas van Houtryve

Il Drone insomma quest’anno è sbarcato al World Press Photo 2015 dimostrando che nelle mani di un bravo fotografo questo strumento di ripresa diventa un potente mezzo espressivo e non solo un mero metodo di rilievo dall’alto. Ma la foto qui esposta non è l’unica che sia stata fatta con questa tecnica. E tutte quelle esposte sono davvero spettacolari, ci propongono una visione del mondo a volo d’uccello, a bassa quota e in modo del tutto insolito per la nostra visione umana. Il drone insomma trova una sua collocazione come quella a suo tempo trovata dalla macrofotografia o dall’utilizzo di sensori ad alti ISO che hanno fatto dimenticare l’uso dei flash in modo quasi naturale e senza alcun rimpianto. E l’abbassamento dei costi di acquisto di un drone ne hanno facilitato la diffusione, solo due anni fa il costo di un drone professionale era di 20.000 Euro, oggi con 5.000 Euro hai una versione ancora superiore, stabilizzata e più evoluta rimanendo sempre tra le apparecchiature professionali senza scendere in qualcosa che sia ben sotto i 1000 Euro ma che è un giocattolo evoluto, in grado di fare il suo lavoro, ma non in modo professionale.

[caption id="attachment_14719" align="aligncenter" width="640"]WPP Massimo Sestini alta Foto: © Massimo Sestini

LO STILE:

L’altro elemento caratteristico che mi ha colpito quest’anno è stato un minore uso di Photoshop, meno saturazioni esagerate, meno forzature nelle desaturazioni, ma un più autentico lavoro di pulizia e naturalezza dell’immagine. Anche qui il segno di un mondo che cambia. Anche nel caso dell’uso degli strumenti di correzione cromatica nelle precedenti Edizioni si è parlato a lungo in questi anni: foto eliminate “per eccessivo uso di Photoshop” fotografi radiati dall’Ordine dei Fotogiornalisti per aver eliminato parti di foto con il “Timbro clone”, ecco di queste cose e queste polemiche quest’anno non se ne sono viste. Non credo che i Fotografi abbiano capito la lezione dagli episodi citati. Credo che invece anche lo stile e il modo di usare gli strumenti preesistenti sia una naturale evoluzione dell’Arte fotografica. Quando i Fotografi (di bassa lega) iniziarono a scoprire Photoshop, qualche anno fa, il primo istinto era quello di stravolgere completamente la gamma tonale delle foto aumentando i contrasti, solarizzando le foto fino a renderle “alla Andy Warhol” e “drammatizzarle” il più possibile giustificando il loro operato con “Mi piacciono le tinte forti o le ombre profonde” o in altri casi dicendo:”preferisco sottoesporre”….

WPP Cecenia
Foto: © Jérôme Sessini

Quest’anno per magia il trend è andato verso la natura e la naturalezza dei toni cromatici, delle ombre, delle luci. Abbiamo visto immagini di ottima qualità, belle, ma senza clamori. Sono mancate, per fortuna le forzature cui eravamo abituati e alle quali iniziavamo a stancarci da tempo. L’uso di Photoshop non è stato bandito, ci mancherebbe, ma è servito più a “pulire” le immagini che non a caricarle, come si dice: “il trucco c’è ma non si vede”.

WPP Babbo Natale
Foto: © Ronghui Chen

I NUMERI:

quest’anno sono arrivate in Giuria 97.912 foto inviate da 5.692 fotografi professionisti di 131 Paesi diversi.

La giuria ha creato 8 categorie: Spot News, Notizie Generali, Storie d’attualità, Vita quotidiana, Ritratti, Natura, Sport, Progetti a lungo termineSono stati premiati 41 fotografi di 17 diverse nazionalità: Australia, Bangladesh, Belgio, Cina, Danimarca, Eritrea, Francia, Germania, Iran, Irlanda, Italia, Polonia, Russia, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

La Foto dell’anno 2014 è del danese Mads Nissen. L’immagine mostra una coppia gay russa in intimità.

Nove i fotografi italiani vincitoriFulvio Bugani, Turi Calafato, Giulio Di Sturco, Paolo Marchetti, Michele Palazzi, Andy Rocchelli, Massimo Sestini, Gianfranco Tripodo e Paolo Verzone.

L’Agenzia Contrasto si è aggiudicata due premi assegnati a Michele Palazzi (Primo Premio, Vita quotidiana, Storie) e Gianfranco Tripodo (Terzo Premio, Notizie generali, Foto singole).

WPP Mads Nissen
Foto: © Mads Nissen

 

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