GUIZHOU: la Cina di Maurizio Trifilidis
Per un viaggio di incontri e foto in Cina, ho scelto il Guizhou. Non avevo interesse per le grandi citta “modernizzate” e neanche per le antichità più note al turismo. Il Guizhou è una regione rurale, dove tuttora l’agricoltura costituisce la base essenziale dell’economia locale. Una regione che vede la presenza di molti piccoli villaggi le cui tradizioni e abitudini stanno si cambiando ma più lentamente rispetto ad altre parti del paese; villaggi con una popolazione media anziana, perché anche qui i giovani, come succede in tutto il mondo, preferiscono trasferirsi nelle grandi città, alla ricerca di modernità e di lavori diversi da quello nei campi.


Complessivamente, ciò che più mi ha colpito in questi piccoli villaggi, e che rimane ben evidente nelle foto scattate, è stata la facilità del rapporto umano con chiunque abbiamo incontrato. Superando spesso a gesti o con l’aiuto della guida la barriera della lingua, quando abbiamo bussato a una porta ci è stato sempre aperto e ho potuto fotografare quanto non mai le persone, sempre ospitali e disponibili, pronti a offrirti una sigaretta, un thè o una parte del loro pranzo, all’interno delle loro abitazioni.

Le prime foto riguardano i Long Form, una tribù dell’etnia Miao, che si caratterizza per le vesti colorate e, soprattutto, per i tipici copricapi di legno ricoperto da matasse nere. Vivono in un’area remota, lontana dai flussi turistici e mostrano con orgoglio i simboli della propria tradizione.


Le altre foto riguardano le attività quotidiane più elementari, spesso legate al pranzo o a un momento di riposo. Ho partecipato anche a un matrimonio, semplice ma incredibilmente rumoroso: di fronte agli sposi un signore accendeva in continuazione batterie di “miccette”, piccole ma in quantità incredibile, e il cui intenso baccano è percepibile anche solo dal fumo ben visibile nella foto e dall’enorme scatola che ne conteneva solo una parte.


In nessuno dei miei viaggi precedenti avevo fotografato così tanto in interno e soprattutto persone. Un viaggio che ha cambiato il mio modo di fotografare e che ha trasformato ogni scatto, preceduto e seguito sempre da un partecipato scambio umano, in una testimonianza di comunanza con il soggetto fotografato; ogni foto rappresenta un volto e una storia a sé stante, con l’unica eccezione dell’ultima, il “villaggio”, necessaria a mostrare il contesto esterno dei posti visitati.





Maurizio, il tuo lavoro è pieno di atmosfera ed arriva dritto al cuore. Complimenti, ogni immagine racconta molto di più di un semplice scatto!
Cortese signor Maurizio Trifilidis, complimenti vivissimi per il suo viaggio in Cina. Il mio giornale online
papale-papale.it (realizzato volontariamente da un gruppo di amici senza scopo di lucro, senza pubblicità o contributi vari) ha spesso riferito dei “viaggi di fotografia” e mi piacerebbe riferire di questo suo viaggio dietro sua autorizzazione a riprodurre senza vincoli testo e fotografie. Certo che vorrà assecondare questa richiesta, resto in attesa della sua comunicazione a dantefasciolo@gmail.com
Un cordiale saluto dante fasciolo
Ciao Maurizio Complimenti per la brillante affermazione e complimenti anche agli altri concorrenti per i loro racconti.
Un saluto a tutti organizzatori, autori e lettori.
Carissimo Alberto,
che piacere risentirti e grazie del tuo cordiale saluto e apprezzamento al lavoro di tutti noi.
La mostra di Travel Tales Award resta aperta fino a tutto novembre a Roma presso OTTO Gallery in Piazza Mazzini 27 e ci piacerebbe se tu riuscissi a raggiungerci per visitarla, l’ingresso è libero e gratuito per tutti.
Ti aspettiamo
Roberto Gabriele e Simona Ottolenghi di Viaggio Fotografico
Complimenti, molto bello
Fantastiche. Dove pubblichi?