Mi chiamo Narghisa sono una materassaia.
Lavoro in questo edificio da così tanto tempo che oramai lo chiamo casa.
Qua trascorro gran parte della mia giornata e con ago e filo cucio insieme scampoli di stoffa e scampoli di vita.
Le fotografie sbiadite alle pareti raccontano di un tempo lontano, lavoravamo in tanti, oggi sono rimasta solo io.
Scrivo a mano con precisione sul mio quaderno gli ultimi ordini.
A breve il laboratorio sarà venduto, stanno costruendo grandi alberghi, stanno immaginando grandi cose e strumenti piccoli come ago e filo non ce la fanno più a tenere insieme i pezzi della storia.
Non so cosa ci sarà qui domani e se resterà la traccia di un ricordo, quello che so è che tutto ciò che fin ora ho realizzato l’ho fatto con le mie mani.
Foto e parole di Laura Pierangeli
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