Le Aurore Boreali
Sognare di fare un viaggio speciale è una cosa normale, succede a molti e le Aurore Boreali sapranno farti sognare….
Spesso i viaggi sono la realizzazione di un sogno a volte iniziato anni prima, ma pochi viaggi ti fanno sognare mentre li stai facendo, come è successo a me quando ho avuto il mioy primo “appuntamento al buio” con la Dama Sfuggente… Eh già… Ho aspettato quel giorno con l’ansia di un adolescente brufoloso senza sapere se si sarebbe davvero presentata… E l’aspettativa, il risultato incerto dell’incontro, sono quella sana iniezione di adrenalina che ti fa vivere il piacere dell’attesa e godere il momento e ti spingono a partire per questa avventura a 23 gradi sotto zero.
Le Aurore Boreali si possono osservare al di sopra del Circolo Polare Artico, ossia veramente in poche zone abitate del Pianeta che si trovano all’estremo nord della Penisola scandinava, in Islanda, in Siberia e in Alaska. Essendo un fenomeno magnetico che si manifesta come una debole luce verde fluttuante nel cielo, le Aurore si vedono facilmente ad occhio nudo ma solo nel buio profondo delle lunghe notti invernali poichè durante i mesi estivi la loro luce viene sovrastata dal sole di mezzanotte e possono “vederle” solo gli scienziati con appositi strumenti.
Il Viaggio:
Già il viaggio per arrivare è tutt’altro che semplice: ci vogliono 2 o 3 voli (dipende dai giorni e dalle compagnie) da Roma per arrivare fino al più vicino aeroporto che si presenta con la pista completamente innevata e sulla quale atterrano gli aerei di linea misteriosamente senza sbandare. Siamo a Kiruna, da qui si prosegue via terra in un enorme, infinito “deserto” di neve bianca, fino ad arrivare ad un avamposto nel nulla dove si trova qualcosa che, più che una vera stazione, è la casetta del Capostazione dalla quale lui stesso ferma i treni che passano. Niente bar, niente sala di attesa, nessuna biglietteria, nessuno scambio, qui c’è solo il semaforo per fermare i treni. Ecco, siamo arrivati ad Abisko: Svezia del nord.
Intorno a noi solo neve in una pianura a perdita d’occhio. Attraversiamo i binari (perchè naturalmente non c’è neanche il sottopassaggio) e al di là della strada troviamo il nostro Residence con i cottage a 4 posti che avevamo prenotato. Il supermercato più vicino si raggiunge comodamente in circa 2 chilometri e mezzo da fare a piedi da fare sia all’andata che al ritorno. Ovviamente eravamo partiti dall’Italia con sufficienti scorte di cibo per quei giorni, ma comunque qualcosa siamo andati a comprarla caricandola negli zaini al ritorno.
I cottage sono a qualche centinaio di metri dal lago di Abisko che in questo periodo dell’anno (primissimi giorni di marzo) è coperto da uno strato di ghiaccio spesso 140 centimetri tanto che su di esso ci possono tranquillamente camminare i camion invece che girarci intorno con la strada risparmiandosi un pò di benzina nei mesi invernali.
Ho visto una decina di deserti in tutto il mondo e sono tutti bellissimi ma si assomigliano tra loro, qui siamo in un posto che di certo non è abitato, ma che proprio deserto non è! Qui ci sono le strade, la ferrovia, linee elettriche e WIFI, copertura telefonica e acqua abbondante, ma mancano le persone e non puoi non chiederti perchè tutto questo sia lì e a favore di chi se non di quei pochi turisti in grado di essere ospitati nell’unica struttura della zona.
Bene: siamo arrivati… Dobbiamo iniziare a fare i conti con l’ambiente in cui ci troviamo. La prima cosa da fare è noleggiare i tutoni artici con i quali resistere alle gelide temperature che altrimenti sarebbero insopportabili e pericolose anche con un abbigliamento invernale pesante da sci. I tutoni si indossano sopra ai giubbotti invernali e hanno a corredo anche gli stivaloni da neve, un bel cappello a passamontagna, guantoni a moffola con le dita unite per stare più caldi et voilà: gonfi gonfi siamo pronti per arrivare a qualsiasi temperatura, da queste parti si arriva tranquillamente a 20-30 gradi sotto zero.
L’eccitazione è fortissima e aumenta ogni istante perchè la giornata è coperta, non promette nulla di buono: una volta qui, tutti vorremmo vedere e fotografare l’incantesimo della danza della Dama Sfuggente, ma per vederla ci vuole la presenza contemporanea di due fattori: la presenza del fenomeno che non è garantita, e il cielo sgombro dalle nuvole; e, dato che siamo a queste latitudini, la presenza di nuvole è tutt’altro che remota… Inganniamo il tempo e ci godiamo comunque le 11 ore di luce che ci sono in questo periodo, non sono poche, e impiegandole bene renderanno comunque questo viaggio indimenticabile. Per scaramanzia cerchiamo di non pensare alla delusione che potremmo avere se non riuscissimo a vedere le sognate Aurore Boreali e quindi impegniamo il tempo a fare uscite fotografiche durante il giorno in attesa della notte.
Quando e come osservare le Aurore Boreali:
A seconda di dove si va a vedere la Aurore Boreali, le attività da fare durante il giorno sono svariate e sono tutte molto legate al territorio, alla sua conformazione e al clima. In Svezia grazie alle pianure che abbiamo intorno possiamo provare l’ebbrezza di guidare le slitte trainate dai cani! Ci sono degli allevamenti ben organizzati che fanno fare queste escursioni, i più grandi dispongono anche di 20 slitte, ciascuna trainata da 8 husky felici di correre in mezzo alla neve del Parco Nazionale di Abisko.
Un breve training iniziale con l’Istruttore che ci spiega come guidare, come frenare e come girare e soprattutto cosa fare in caso di caduta perchè i cani continueranno a correre con la slitta anche senza di noi…
L’escursione dura in tutto 4 ore ed è un tour pazzesco nella natura, tra alberi carichi di neve, piccoli avvallamenti e salitelle in cui aiutare i cani a tirare la slitta… La cosa che può sconvolgerti da queste parti è il silenzio profondo e quasi sacro che ti avvolge fino a farti perdere l’equilibrio. Non ci sono rumori, non ci sono voci, non ci sono auto. Solo il silenzio della neve.
Un’altra cosa divertentissima che si può fare nel grande nord è guidare una motoslitta. Basta avere la normale patente per auto e se ne può noleggiare una per guidarla in mezzo alla neve raggiungendo anche velocità elevate.
Noi le abbiamo prese da Kiruna in Svezia per raggiungere l’ICE Hotel, un vero e proprio albergo interamente realizzato in ghiaccio che viene costruito ogni anno ripartendo da zero.
Tra ottobre e dicembre vengono costruite le camere, la hall, il bar e persino la cappella, tutto fatto con neve e ghiaccio.
Grazie al lavoro ininterrotto di macchine e operai, in poche settimane viene creato un hotel di charme da 1000 Euro a notte. Qui potrai dormire su un letto di ghiaccio coperto da una pelle di foca e in una stanza arredata con lampadari e sculture realizzati da artisti specializzati.
L’albergo rimane aperto all’incirca da Natale fino a metà aprile quando arriva la primavera e la struttura inizia a sciogliersi inesorabilmente sotto i primi timidi raggi di sole…
E poi scende la notte e ci si prepara per l’incontro più importante del viaggio: l’appuntamento con le Aurore Boreali che speriamo facciano la loro apparizione danzando nel cielo con i suoi leggiadri veli verdi.
Il motivo per il quale l’Aurora viene chiamata Dama Sfuggente è proprio il rischio che pur essendo il periodo adatto, non si presenti davanti a noi. Dopo cena si esce per andare a fotografarla nel migliore dei modi. E’ praticamente inutile arrivare fino a qui senza fare foto per portarsi a casa un ricordo tangibile di questa esperienza indimenticabile. E allora ben coperti usciamo armati di fotocamere, obiettivi e cavalletti pronti a scattare le foto più emozionanti della nostra vita.
Se pensi di andarci anche tu, segui il mio consiglio e non dimenticartene: tieni sempre le batterie della fotocamera nelle tasche interne del giubbotto, perchè a quelle temperature in pochissimi minuti si scaricano completamente lasciandoti senza energia al momento dello scatto!!!
Un errore che non ti perdoneresti mai. Le giornate servono anche per fare dei sopralluoghi in cui scattare ricordandoci sempre che le aurore si manifestano seguendo una direzione da nord verso sud, quindi la sera sappiamo già dove posizionarci per fotografare, prepariamo tutto e appena si manifesterà l’aurora, basterà inserire la batteria e scattare.
L’attesa può durare ore, occorre aspettare che il cielo sia sgombero da nuvole e sperare che in quel momento il fenomeno sia visibile. E dopo due notti con una pericolosa tempesta di neve che ci ha costretti a desistere ecco che…. SIIII!!!!!! In pochi istanti il cielo si carica di una incredibile, meravigliosa, indimenticabile luce verde che inizia a fluttuare con leggerezza lasciandoci dapprima incantati e subito dopo ci fa sentire una euforia incontenibile che si manifesta con urla e isteria di massa e qualche lacrima si ghiaccia sul viso delle persone più sensibili. Non stupirti: queste reazioni sono del tutto normali quando assisti ad un fenomeno del genere.
Il nostro sogno si è avverato mentre eravamo con gli occhi aperti davanti all’incanto della natura.
Buon viaggio e buona luce
Acqua & Sapone:
Leggi l’articolo di Roberto Gabriele pubblicato sul numero di febbraio 2017 della Rivista Acqua & Sapone a pagina 96.