Descrizione
Via della Seta:
La Via della Seta percorsa da Marco Polo trova uno dei suoi tratti più caratteristici proprio in Uzbekistan. Noi ne percorreremo uno dei tratti più affascinanti tra Samarcanda, Bukhara e Khiva: 3 città che hanno un fascino che riportiamo ad un comune immaginario lontano ma che invece sono città reali piene di stimoli da fotografare.
Le altre bellezze
A Samarcanda non mancheremo di scoprire anche la magnificenza della città con la grandiosa piazza Registan (che fotograferemo sia di giorno che di notte perchè è sempre straordinariamente bella). Ammireremo le tre straordinarie madrase di Ulug Begh, Shi Dor e Tilya-Kari, famose per la purezza delle linee e l’eleganza delle maioliche turchesi.
Il monumentale complesso dei mausolei Sach-i-Zinda; la moschea Bibi-Khanym, che sbalordisce per la ricchezza del decoro; il sito archeologico di Afrassiab con le rovine dell’antica Samarcanda, abbandonata all’inizio del XII secolo dopo la conquista dei mongoli, l’osservatorio di Ulugh Begh.
Dopo Samarcanda il viaggio continua verso Bukhara. Lungo il percorso, che segue la pista Sud, faremo una sosta nella località di Sachri Sabz, città natale di Tamerlano. Qui visiteremo le rovine del Palazzo d’Estate, che conserva un imponente portale, il Mausoleo di Jehangir, figlio prediletto di Tamerlano e la moschea Kok Gumbaz.
GLI IMPERDIBILI:
A luglio 2024 faremo la sesta edizione di questo ennesimo straordinario Viaggio Fotografico!
Il Capogruppo sarà Diego Iacobucci che ricalcherà con qualche variante migliorativa il percorso già sperimentato nelle precedenti edizioni.
Sarà un viaggio con interessantissime location fotografiche uniche e sconosciute al Turismo di massa. Iniziamo con gli EXTRA del nostro Programma, con quello che renderà il viaggio non solo bellissimo, ma anche fotograficamente accattivante e diverso dai altri viaggi lungo la Via della Seta.
Il Lago Aral:
L’enorme lago prosciugato, scandaloso per lo scempio ecologico causato dall’uomo, oggi è diventato un area di deserto di oltre 300 chilometri di diametro.
Anche questo, nel suo squallore è però una delizia fotografica tutta da scoprire ed ha un fascino fotografico assolutamente unico con i relitti di intere flotte navali che giacciono sul fondo ormai prosciugato.
La parte classica del viaggio:
Ma il viaggio ha anche altre cose meravigliose che sono la mitica Samarcanda, la lunga via della seta percorsa da Marco Polo e ancora oggi in piena attività commerciale. E ancora città come Bukhara e Khiva che sono perfettamente conservate e possono ostentare una storia millenaria fatta di conquiste, leggende e meravigliose architetture.
Faremo un tuffo nel paese più ricco di storia di tutta l’Asia centrale, alla scoperta di alcune delle città più antiche del Mondo situate sulla rotta della famosissima quanto importante Via della Seta.
Bukhara:
Bukhara è la città più sacra dell’Asia centrale ed una delle migliori località per farsi un’idea di com’era il Turkestan prima dell’arrivo dei russi.
Nel centro storico, gran parte del quale è sotto tutela architettonica, si trovano madrase molte antiche, una massiccia e decadente fortezza reale e i resti di un mercato che una volta era molto vasto.
Il governo ha investito molto nel suo restauro, riportando alla luce diverse vasche di pietra (hauz) fatte riempire dai sovietici, per garantire l’approvvigionamento idrico. I bolscevichi modernizzarono il sistema e prosciugarono le vasche.
Uzbekistan sconosciuto:
Ma non è tutto: ci soffermeremo ancora a fare migliaia di foto nei villaggi di campagna anche questi assolutamente sconosciuti al turismo di massa, ma che sono invece interessantissime testimonianze da fotografare.
Andremo a conoscere la gente, a cucinare il Plov (il piatto tradizionale a base di riso, carote gialle e carne) presso una famiglia dove sarà possibile fare le nostre foto in un contesto reale e quotidiano, non sarà certo la cucina di uno chef stellato, ma avrà quel contesto fotograficamente ideale per noi.
Se ti piacciono le scene di vita rurale nei villaggi questi saranno il contesto giusto per noi con pochi contadini e tanti allevatori da fotografare, gli Uzbeki sono un popolo molto aperto ai visitatori, sempre sorridenti per ostentare i loro denti d’oro testimonianza di ricchezza e benessere.
E poi in mezzo c’è il deserto… Circa 500 chilometri che percorreremo nel nulla, a volte sfiorando vecchie fabbriche della dominazione sovietica sulle quali campeggiano incomprensibili scritte in cirillico a viva testimonianza di un passato ancora vivo.
Non perderemo la vera perla dell’architettura islamica che concluderà questo bellissimo viaggio: la piccola cittadina di Khiva. Il suo centro storico si è interamente conservato in una vera e propria città-museo.
Khiva conserva moschee, tombe, palazzi, vicoli ed almeno 16 madrasse. Nel cortile della madrasa Rakhim Khan assisteremo allo spettacolo di una famiglia di acrobati e funamboli.
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