Descrizione
Kirghizistan e la Festa delle Aquile.
Una grande estate ci aspetta in Kirghizistan e per chi vorrà, subito dopo questo Viaggio Fotografico, sarà possibile aggiungere anche i Monti del Pamir in Tagikistan. Ma per ora rimaniamo sul Kirghizistan….
Abbiamo pensato a questo itinerario ad agosto per scoprire una meta insolita. Un Paese che da pochissimo si sta aprendo al turismo e come nostra abitudine siamo andati a cercare qualcosa di veramente speciale che ci portasse a conoscere la cultura di questa gente, ad avvicinarci a loro in punta di piedi con l’occhio attento che solo la fotocamera sa avere in queste occasioni.
La fotografia quindi come strumento di analisi e indagine antropologica, un viaggio etnico di quelli che piacciono a noi, tra la gente, nelle loro tradizioni, nei luoghi in cui queste si svolgono per chi ci vive e non ad uso di turisti di passaggio. La fotografia è quindi il nostro mezzo per avvicinarci al soggetto, a realtà sconosciute e un Paese come il Kirghizistan ha davvero tantissimo da offrire.
Inoltre ci muoveremo in un territorio accogliente di dolci colline (e un passo a più di 3000 metri) e con la gente che è disponibile nei confronti dei pochi turisti che si spingono fino da queste parti.
La Festa delle Aquile:
La festa delle Aquile (che abbiamo già visto anche in Mongolia) è uno dei più suggestivi momenti sociali e culturali in Kirghizistan, si tratta di eventi molto sentiti in tutta l’Asia Centrale. I Cacciatori addestrano i loro rapaci alla caccia e all’obbedienza e insieme si esibiscono in gare di abilità e stile, di velocità e precisione.
Alla festa arrivano persone da tutto il Paese vestite in abiti tradizionali che in questo modo mantengono viva la tradizione e il loro stile di vita a stretto contatto con la natura. Non solo aquile: ci saranno, lo vedrai, anche altri momenti di esibizione e di competizione a cavallo e altre specialità di sport legati alla caccia.
Il territorio:
Il festival non sarà ovviamente l’unico focus su cui concentreremo il nostro programma, ma potremo andare a scoprire le rive dei laghi, avvicinarci ai nomadi e alla loro semplice vita itinerante a contatto con la natura e con i loro animali.
Un viaggio pionieristico: attraverseremo il Kirghizistan in un territorio sconosciuto ai più, avremo la netta impressione di toccare zone inesplorate e di avere un contatto primordiale con chi vive da queste parti.
La logistica:
Per tutti gli spostamenti avremo a nostra disposizione un mezzo privato (minivan guidato da autista locale) e ci sarà con noi una Guida Locale CHE PARLA SOLO INGLESE.
Come già detto, da queste parti per fortuna il turismo di massa non è molto diffuso, per cui non esistono guide locali che parlino in italiano.
E questo sarà sicuramente un vantaggio perchè con una guida poco “strutturata” poco abituata ad accompagnare turisti in giri precostituiti, ci riusciremo a muovere meglio tra la gente del posto a tutto vantaggio della parte fotografica.
Per dormire leggi sotto gli approfondimenti: per ora tieni presente che in questi territori sconfinati molto spesso mancano del tutto le strutture ricettive e dove ci sono si trovano campi tendati molto spartani con servizi esterni.
Per mangiare (vedi sotto) saremo a pensione completa quasi tutti i giorni perchè in molte zone di enormi praterie per ore e ore di auto non si trovano centri abitati e dove ci fossero non sono dotati di ristoranti. A pranzo risolveremo spesso il problema con panini preparati dall’albergo al mattino, mentre a cena ci sarà modo ogni sera di fermarsi e rilassarsi a fine giornata nel ristorante della struttura in cui dormiamo.
La fotografia:
Per quanto riguarda la parte fotografica questo è un programma che nasce appositamente per grandi Viaggiatori, per chi non si accontenta, per chi ad agosto vuole scoprire mete insolite.
E’ un itinerario particolarmente adatto agli appassionati di fotografia etnica e antropologica, a chi piace il contatto con la gente, a chi ama il reportage e la fotografia di Paesaggio. Anche un appassionato di Street può divertirsi parecchio fatte salve le opportune differenze. Se intendiamo la Street come qualcosa che avviene spontaneamente intorno a noi allora è un viaggio perfetto, non è adatto se cerchi città e affollamenti…
Ogni aspetto del viaggio è pensato per dare il massimo rilievo alla parte fotografica: i tempi della giornata, i set sui quali andremo a fotografare, e poi il festival, la gente… Tutto nasce per dare sfogo alla tua voglia di raccontare il mondo guardandolo “con un occhio solo”.
Il Capogruppo Roberto Gabriele sarà sempre a tua disposizione durante tutto il viaggio per darti consigli e tecniche per migliorare il tuo livello fotografico. La sera, nelle giornate più tranquille, troveremo tempo e modo di riunirci per fare la revisione delle foto fatte.
Antonio Sorvillo –
Un viaggio di quelli che non ti aspetti. Che leggi, studi ma ti sorprendono per più motivi. Quelle montagne, gli sguardi, le mani che si tendono. Veramente un’esperienza che ricordi e non dimentichi. Come le stelle della via lattea che guardi a 3mila metri e illuminano i branchi di cavalli selvaggi. Un paese pazzesco dove non trovi code di turisti davanti ai ristoranti, anzi; solo qualche esperto di montagna che fa trekking sui passi montani. Prendetelo ora questo viaggio, appena si sparge la voce… è finito
Robbbphotoman –
Grazie per le tue parole, Antonio, temo che siano arrivate solo in parte…
Elena –
Sognavo di fare questo viaggio da tanti anni, e con Roberto ho potuto scoprire i lati più autentici della cultura e del popolo kirghizi.
Grazie al suo lavoro e a quello della guida locale che ci ha accompagnati durante tutto il viaggio, abbiamo potuto vivere una serie di esperienze indimenticabili: la capitale dall’atmosfera post-sovietica che strizza l’occhio all’occidente, le steppe sconfinate con i cavalli (simbolo della cultura kirghiza) che corrono al galoppo trasmettendo un senso assoluto di libertà, le notti in yurta sotto il cielo stellato, gli spuntini nelle dimore dei pastori nomadi che ci hanno offerto uno scorcio sulla loro quotidianità e sull’attività di allevamento del bestiame, un tramonto spettacolare su un lago incontaminato, i bazaar affollati dove abbiamo assaggiato il pane tipico, un sito archeologico suggestivo, un trekking in montagna per raggiungere una cascata nascosta nel bosco, naturalmente il famoso festival delle aquile (siamo stati ospitati da un addestratore che ci ha fatto conoscere la sua aquila) e molto altro ancora.
Roberto fa questo lavoro con grande passione, ponendosi al contempo come capogruppo competente e compagno di viaggio piacevolissimo con cui collezionare belle memorie. Viaggiando con lui avrete modo di scoprire bene il paese e le sue tradizioni, che potrete comunque studiare già prima della partenza grazie alla guida dettagliata che Roberto vi farà avere. Grande attenzione è rivolta ovviamente all’aspetto fotografico, con la creazione a fine giornata di momenti dedicati alla revisione e allo studio delle foto scattate dal gruppo.
Personalmente consiglio questo viaggio anche a chi, come me, non è fotografo ma ama i viaggi autentici, o a chi sta muovendo i primi passi nel mondo della fotografia ed è interessato ad approfondire questo aspetto durante un viaggio. I viaggi di Roberto sono prima di tutto delle full immersion culturali, e subito dopo preziose occasioni di portarsi a casa nuove tecniche fotografiche e scatti memorabili. Super consigliato!
Robbbphotoman –
Carissima Elena, che bello leggere ogni tua parola. Che bello sapere che un Viaggio Fotografico dei nostri viene anche apprezzato da chi non si sente fotografo fino in fondo ma ama Viaggiare (con la “V” maiuscola) e sa apprezzare il vero valore di immersione culturale che cerchiamo di dare ai nostri viaggi attraverso la fotografia e a prescindere da essa.
Sono strafelice anche di sapere che un viaggio come questo sia stato apprezzato anche da una persona giovane come te che conferma che i nostri viaggi sono davvero aperti a tutti quelli che vogliano trovare l’autenticità dei luoghi e delle persone al di fuori di itinerari turistici.
Hai infine toccato un altro aspetto per noi importantissimo che è quello della revisione serale delle foto, della nostra guida di viaggio che scriviamo per ciascun gruppo in partenza, di tutta la passione che io e Simona e gli altri nostri Capigruppo mettiamo nell’organizzare qualcosa che resti davvero nel cuore di chi viaggia con noi. La parte fotografica è per noi fondamentale, è il mezzo privilegiato attraverso il quale riusciamo ad avvicinarci alla gente e alla loro cultura e ovviamente è in cima ad ogni nostra scelta, ma tutto questo rende il viaggio lento e adatto a tutti quelli che come te possono apprezzare un viaggio con i nostri tempi ma anche senza fare fotografie!
Arrivederci alla prossima occasione: prima o poi le nostre strade si incroceranno di nuovo in qualche luogo del mondo…